IL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Viaggiare oltre lo specchio in silente ascolto della parte più intima di noi, spesso
sorprende. Alcuni ricordi sono impressi nella mente, altri sopiti, come sogni, pronti a riaffiorare all’improvviso e scaldare il cuore.
Se fuori trovi bellezza, soprattutto in giovane età, diventa inevitabilmente
parte di te, ti accompagnerà per sempre. È il primo messaggio che la
mente, a tua insaputa, trasmette all’anima.
Accade così, ripensando ai miei primi anni di vita. Sogno, come Alice, il mio
“Paese delle Meraviglie”.
La scalinata ripida, l’eco delle battute di solfeggio, il suono costante, armonico di violoncelli, clarinetti e pianoforti suonati all’unisono come in un
concerto improvvisato. Un angolo di paradiso, il Conservatorio di musica, dove ho trascorso momenti intensi e spensierati: le ore di lezione, i saggi di canto al Teatro Accademico alternati a giochi a nascondino tra logge e balconate, corse concitate dentro le mura del Castello con gli amici di sempre. E i professori, complici, i nostri simpatici cappellai matti.
“Circondati di anime matte, le più autentiche e sincere”. Se respiri creatività
e spontanea follia, soprattutto in giovane età, le riconoscerai per sempre
nello sguardo di chi incrocerai. Il secondo monito che la mente, questa
volta svelata, trasmette al cuore.
Dietro lo specchio, il più tenero ricordo si accomoda tra gli alberi monumentali dei giardini di Villa Bolasco, in compagnia delle amiche di tutù. Riassaporo ancora i pranzi al sacco, il profumo dei fiori, la trepidazione ed euforia, dopo ore di prove prima del tanto atteso spettacolo del “Lago dei Cigni”.
Piazza Giorgione in quel tempo era gremita di compagnie, ragazzi e ragazze, ossequiosamente fedeli a nome e decalogo impartiti dal gruppo. Fiumi di confidenze e risate seduti sui sellini delle bici sotto gli sguardi vigili della Statua del Giorgione e dell’orologio della Torre a ricordare il coprifuoco.
Oltrepassato lo specchio, nel presente, il reale trattiene la magia del sogno. Arte, armonia e bellezza nel Paese delle meraviglie: Castelfranco Veneto.

Tanja Colautti